4/4/2018 - 50° assassinio di Martin Luther King
"I have a dream" è considerato uno dei discorsi più importanti del Novecento. A pronunciarlo è stato il pastore protestante Martin Luther King, l'attivista che con la sua resistenza non violenza, ha passato la vita a lottare per l'uguaglianza e contro i pregiudizi etnici.
Nell'agosto del 1963 guidò una manifestazione interrazziale a Washington, ove pronunciò il discorso (di non violenza e di ideali cristiani) che iniziava con le parole "I have a dream...".
NEl 1964 gli fu assegnato il premio Nobel per la pace e il papa Paolo VI lo ricevette in Vaticano.
Ma il profondo razzismo dei bianchi, non solo negli Stati del Sud, continuava ad esasperare i negri che si rivolgevano sempre più alle soluzioni estremiste.
Nel mese di aprile dell'anno 1968 si recò a Menphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (sia bianchi che neri), che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda dell'albergo, s'intratteneva a parlare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte vennero sparati alcuni colpi di fucile: Martin Luther King cadde riverso sulla ringhiera morente. L'assassino si allontanò indisturbato. Erano le ore 19 del 4 aprile. Il killer fu, poi, arrestato a Londra a distanza di due mesi: si chiamava James Earl Ray, ma rivelò che non era stato lui l'uccisore di Martin Luther King, anzi sosteneva di sapere chi fosse il vero colpevole. Nome che non poté mai fare, perché venne accoltellato la notte seguente nella cella in cui era rinchiuso.
Ancora oggi il mistero dell'assassinio di King rimane insoluto: alcuni sostengono analogie tra il caso King ed il caso Kennedy. Il o i colpevoli continuano ad essere sconosciuti.

14/3/1879 nasce Albert Einstein
Il 14/3/1879, in Germania, da una famiglia ebraica, nasce Albert Einstein, grande padre della teoria della relatività, fisico e filosofo: tra i più grandi studiosi e pensatori del XX secolo.
Nel 1905 pubblicò sei lavori di alto profilo scientifico. Tra gli studi ne ricordiamo due in particolare: la Teoria della Relatività Ristretta e la Teoria della Relatività Generale, vera rivoluzione della fisica classica.

Nel 1921 ottiene il Premio Nobel per la Fisica per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico.
Nel 1933, con l'intensificarsi delle persecuzioni anti-semitiche, decide di andare negli Stati Uniti.
Einstein si è sempre dimostrato un pacifista: insieme al filosofo Bertrand Russel, ha presentato un manifesto in favore del disarmo nucleare.

Nel 2016 la prestigiosa rivista scientifica “Physical review letters” ha pubblicato un articolo in cui si dichiarava la prova empirica delle asserzioni matematiche con le quali Einstein nel 1916 prevedeva l’esistenza delle onde gravitazionali, con la formulazione finale delle equazioni di campo della teoria della relatività generale
Dopo un secolo la rilevazione ed osservazione delle onde gravitazionali è avvenuta contemporaneamente da parte dei due Osservatori internazionali.

L'onda gravitazionale è una perturbazione dello spaziotempo che si propaga con carattere ondulatorio; sono una forma di radiazione e al loro passaggio le distanze fra punti dello spazio tridimensionale curvo, all'interno del campo gravitazionale, si contraggono ed espandono ritmicamente.

L’osservazione delle onde gravitazionali, insieme a quelle elettromagnetiche, responsabili della teoria del Big Bang, possono fornirci una visione del passato, ovvero di quanto è accaduto nell’Universo dal primo momento della sua nascita.

1545 - 1563: Concilio di Trento
Il Concilio di Trento o Tridentino fu il 19° concilio ecumenico, una riunione di tutti i Vescovi per discutere della vita della Chiesa: quella Chiesa Cristiana definita cattolica.

Il Concilio durò dal 1545 al 1563 (18 anni) e fu seguito da tre Papi.

A premere per la convocazione di un concilio era stato soprattutto Carlo V: per il suo disegno imperiale, la pacificazione della Germania e la riforma della Chiesa risultavano essenziali.
Il papato e la Curia opposero resistenza al progetto, per timore che riapparissero le istanze conciliariste e per le temibili conseguenze di una riforma dottrinale e disciplinare: lo fecero differendone di continuo la convocazione, ma anche favorendo tentativi di riforma senza concilio, quale quello che nel 1536-37 portò all'elaborazione del Consilium de emendanda ecclesia. Fu la Pace di Crépy (1544), che impegnava Carlo V e Francesco I a favorire la convocazione di un concilio e a rispettarne le decisioni, a obbligare Paolo III all'organizzazione dell’assise nella città imperiale di Trento. I lavori iniziarono nel dicembre 1545, senza la partecipazione dei protestanti. Subito si discusse se il Concilio dovesse iniziare a trattare di riforma disciplinare della Chiesa, come chiedeva, con altri, Carlo V, o di questioni dottrinarie, come auspicava il papa. Si decise che le due prospettive dovessero coesistere. 
Paolo III riuscì a imporre le deliberazioni sulla dottrina, il che gli consentì di scavare un solco che impedisse qualsiasi tipo di intesa con il mondo riformato.
Alla Tradizione storica della Chiesa romana fu attribuita la stessa rilevanza della Sacra Scrittura; venne condannata la dottrina della giustificazione per fede e ribadita l’efficacia dei sette Sacramenti.

Il Concilio non riuscì nel compito di ricomporre lo scisma protestante e di ripristinare l'unità della Chiesa, ma fornì una risposta dottrinale in ambito cattolico alle questioni sollevate da Lutero e dai riformatori. Venne fornita una dottrina organica e completa sui sacramenti e si specificò l'importanza della cooperazione umana e del libero arbitrio nel disegno di salvezza.

Non si trattò in modo esaustivo il problema, sollevato dai protestanti, della natura e del ruolo del papato e del suo rapporto con l'episcopato; rimase anche in sospeso la questione del rapporto e della convivenza nella Chiesa tra aspetto istituzionale e misterico. Sul piano istituzionale, rimasero insolute le questioni dei privilegi e dei diritti attribuiti a sovrani e principi cattolici nell'intervenire nelle questioni interne alla Chiesa.
Istoria del Concilio Tridentinodi
Paolo Sarpi

Sono stati affrontati anche problemi come la preminenza della cura pastorale (cura delle anime) nell'operato del Vescovo o la riforma della vita religiosa.
Fu dato impulso alle Diocesi imponendo ai Vescovi la presenza nelle loro sedi, la celebrazione dei Sinodi e le Visite Pastorali e prevedendo in ogni Diocesi l'istituzione di un Seminario.
Dal Concilio emersero le linee fondamentali del cristianesimo cattolico, operanti per quasi 4 secoli e nettamente distinte dal contenuto dottrinale delle confessioni protestanti. L’attuazione del programma di riforma deciso a Trento, contro le opposizioni del potere politico e del protestantesimo, impegnò la Chiesa con l’aiuto dei nuovi ordini religiosi e della rinnovata Inquisizione.









15/2/2018  -  ICCDAY
Giornata mondiale contro il cancro infantile
Ogni tre minuti nel mondo un bimbo muore di cancro. Per questo motivo il 15 febbraio viene celebrata la XVI Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile, che ha l'obiettivo di riaccendere i riflettori sul fenomeno e di sensibilizzare le istituzioni internazionali.

Il cancro nei bambini è una malattia curabile, ma nel mondo continua ad essere la principale causa di morte nei pazienti pediatrici tra le malattie non trasmissibili.

Il 15 febbraio si celebra la Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile - ICCDAY (International Childhood Cancer Day), promossa dall'organizzazione Childhood Cancer International - CCI, network globale costituito da 188 associazioni di familiari di bambini e adolescenti malati di cancro, presenti in 96 paesi di 5 continenti. 
L'iniziativa nasce per aumentare la consapevolezza e l'informazione sul cancro nell'infanzia, esprimere sostegno ai bambini, agli adolescenti colpiti da tali patologie e alle loro famiglie e riconoscerne il coraggio, la forza e l'eroismo.

La Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile è un’importante occasione per favorire lo sviluppo della cultura della prevenzione e della tutela dei diritti del bambino e dell’adolescente colpito dalla malattia e riaffermare l’impegno dei genitori nella lotta contro i tumori infantili. In Italia è promossa dalla FIAGOP-Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica, rappresentante di trenta Associazioni di genitori distribuite su gran parte del territorio nazionale, e socio fondatore CCI.

Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti
15/1/2018 - Martin Luther King
"Sono fermamente convinto che la verità disarmata e l'amore disinteressato
avranno l'ultima parola"
89 anni fa nasceva ad Atlanta Martin Luther King: pastore protestante, politico e attivista statunitense, ma soprattutto leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani.

King studia Gandhi.

L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella Lettera dalla prigione di Birmingham e in La forza di amare, quasi una crociata a favore della giustizia.



Apostolo della resistenza non violenta, eroe degli emarginati, King si espone in prima linea contro il dilagante pregiudizio etnico: predica amore e professa la resistenza non violenta, che rappresenta la più sicura alternativa alla rassegnazione passiva.


Il 10/12/1964 ricevette il premio Nobel per la pace.

Il 4/4/1968 venne colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa e muore.



"Con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l'odio.
La violenza aumenta l'odio e nient'altro"

Tomba di Martin Luther King
National Historic Site
"La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L'odio non può scacciare l'odio: solo l'amore può farlo. L'odio moltiplica l'odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione"


"La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide"

27/12/2017 - La Costituzione Italiana compie 70 anni
La Sala di Palazzo Giustiniani viene aperta agli Italiani con una cerimonia, l’esposizione di documenti dell’epoca e la proiezione di un video appositamente realizzato dal Senato della Repubblica.
Il Presidente Pietro Grasso ha avviato l’iniziativa ricordando la firma della Carta Costituzionale a pochi passi dalla stessa scrivania su cui avvenne lo storico atto, ricoperta da un drappo rosso identico a quello che la rivestiva settant’anni fa.
celebre foto che ritrae il Capo dello Stato Enrico De Nicola che appone la propria firma
in piedi, ai due lati, il Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi,
il Guardasigilli Giuseppe Grassi e il Presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini
Dopo 18 mesi di lavoro dell'Assemblea Costituente e dopo la firma del 27 dicembre, il 1° di gennaio del 1948, entrata in vigore.
E' composta di 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali.
Tra i protagonisti di quella stagione straordinaria i leader dei grandi partiti antifascisti, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Giuseppe Saragat a Bernardo Mattarella, da Concetto Marchesi all'azionista Piero Calamandrei. Tra loro anche 21 donne: 9 Dc e comuniste, 2 socialiste e una del movimento dell'Uomo qualunque, in rappresentanza delle donne che per la prima volta, nella storia italiana, il 2 giugno del 1946, avevano esercitato il diritto di voto.
Con la scomparsa di Emilio Colombo, nel 2013, moriva l'ultimo dei 556 deputati cosiddetti "costituenti".

Piero Calamandrei
Il testo della Costituzione della Repubblica Italiana nasce dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale, e detta sia i diritti inviolabili che i doveri inderogabili di ciascun individuo.
Per comprenderla pienamente si deve partire, però, dalla Resistenza e dalla Liberazione.
Piero Calamandrei (nel discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria di Milano il 26/1/1955) disse testualmente così: "Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione  andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione".

25/12/2017 - 40° della morte di Charlie Chaplin
Regista, attore, sceneggiatore, compositore e produttore.
A cinque anni si esibisce per la prima volta sul palcoscenico.
A otto anni si unisce ad un gruppo di danza folkloristica, gli "Eight Lancashire Lads".
Nel 1907 il fratellastro Sydney, a cui Chaplin è molto legato e con cui ha condiviso l'esperienza dell'abbandono, della fame e dei primi precari inserimenti nel mondo dello spettacolo, viene ingaggiato nella famosa compagnia di Fred Karno e, dopo varie insistenze, riesce a far assumere anche Charlie che rimane con loro per qualche anno, girando l'Inghilterra ed arrivando persino a Parigi e New York. E' qui che nel Novembre del 1913 firma un contratto con Mack Sennett per la Keystone, partendo così alla volta di Hollywood. In pochi mesi passa dal rango di spalla al ruolo di protagonista, creando il personaggio del "vagabondo" che lo porterà al successo.
Come nasce "Charlot": una giacchetta a coda di rondine striminzita, un paio di pantaloni troppo larghi, le scarpe troppo lunghe, la bombetta lisa, un paio di baffetti finti e un bastoncino di bambù.
Nel 1914 realizza 35 comiche per la Keystone, nel 1915 firma per la Essanay e ne gira altre 14 per poi passare nel 1916 alla Mutual con un contratto per 16 shorts. Qui prende vita il gruppo con cui realizzerà memorabili film-balletto.
Nel 1918 ottiene un contratto dalla First National (più tardi assorbita dalla Warner Bros.) di un milione di dollari per girare otto film.
Nel 1919 fonda con Douglas Fairbanks, Mary Pickford e David Wark Griffith la United Artists.

Il suo primo lungometraggio è "Il monello" (The Kid) del 1921, per il quale ha probabilmente preso spunto dai ricordi della sua infanzia.
Dopo un viaggio in Europa, torna negli Stati Uniti e dal 1923 al 1947 realizza una serie di capolavori in cui emerge tutta l'allegoria del conflitto tra l'individuo singolo e la collettività.
Nella prima edizione del Premio Oscar (1927/28) riceve un premio speciale per "la versatilità e il genio nello scrivere, recitare, dirigere e produrre".
Nel 1953 è costretto a tornare in Gran Bretagna a causa della persecuzione maccartista, visti i suoi atteggiamenti in favore di artisti comunisti.
Nel 1964 pubblica la sua autobiografia.


Nel 1972 torna negli Stati Uniti per ritirare un Oscar speciale alla carriera attribuitogli "Per l'incalcolabile contributo dato alla trasformazione del cinema nell'arte del nostro secolo".
Nel 1975, a Londra, la regina lo nomina baronetto.
Muore nel sonno il 25 dicembre del 1977, nella sua villa di Vevey.