4/4/2018 - 50° assassinio di Martin Luther King


4/4/2018 - 50° assassinio di Martin Luther King
"I have a dream" è considerato uno dei discorsi più importanti del Novecento. A pronunciarlo è stato il pastore protestante Martin Luther King, l'attivista che con la sua resistenza non violenza, ha passato la vita a lottare per l'uguaglianza e contro i pregiudizi etnici.
Nell'agosto del 1963 guidò una manifestazione interrazziale a Washington, ove pronunciò il discorso (di non violenza e di ideali cristiani) che iniziava con le parole "I have a dream...".
NEl 1964 gli fu assegnato il premio Nobel per la pace e il papa Paolo VI lo ricevette in Vaticano.
Ma il profondo razzismo dei bianchi, non solo negli Stati del Sud, continuava ad esasperare i negri che si rivolgevano sempre più alle soluzioni estremiste.
Nel mese di aprile dell'anno 1968 si recò a Menphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (sia bianchi che neri), che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda dell'albergo, s'intratteneva a parlare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte vennero sparati alcuni colpi di fucile: Martin Luther King cadde riverso sulla ringhiera morente. L'assassino si allontanò indisturbato. Erano le ore 19 del 4 aprile. Il killer fu, poi, arrestato a Londra a distanza di due mesi: si chiamava James Earl Ray, ma rivelò che non era stato lui l'uccisore di Martin Luther King, anzi sosteneva di sapere chi fosse il vero colpevole. Nome che non poté mai fare, perché venne accoltellato la notte seguente nella cella in cui era rinchiuso.
Ancora oggi il mistero dell'assassinio di King rimane insoluto: alcuni sostengono analogie tra il caso King ed il caso Kennedy. Il o i colpevoli continuano ad essere sconosciuti.

0 commenti: