Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo
Convention Européenne des Droits de l'Hommefirmata a Roma il 4 novembre 1950 |
La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali o CEDU è una Convenzione internazionale redatta e adottata nell'ambito del Consiglio d'Europa.
E' considerata il testo centrale in materia di protezione dei diritti fondamentali dell'uomo, perché è l'unico dotato di un meccanismo giurisdizionale permanente che consenta a ogni individuo di richiedere la tutela dei diritti ivi garantiti, attraverso il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo.
La Convenzione è stata firmata a Roma il 4/11/1950 dai 12 stati al tempo membri del Consiglio d'Europa (Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Turchia) ed è entrata in vigore il 3/9/1953.
Per l'Italia l'entrata in vigore avvenne solo il 10/10/1955; dopo una lunga elaborazione giurisprudenziale, è però dopo le cosiddette sentenze gemelle (n. 348 e 349 del 2007) della Corte costituzionale che la cogenza nella Convenzione in Italia si è assai rafforzata.
In Italia la legge 24/3/2001, n. 89 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Serie Generale n. 78 del 3/4/2001 ed entrata in vigore il 18 aprile 2001 (cosiddetta Legge Pinto) ha introdotto il diritto a una "equa riparazione" per chi abbia visto violata la ragionevole durata del processo, così come sancito dall'art. 6 della CEDU.
La sentenza n. 11984 del 2010, emessa dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio, ha per la prima volta invocato l'effetto del Trattato di Lisbona per affermare l'effetto diretto della CEDU nell'ordinamento italiano.
La Carta Costituzionale Europea e la Costituzione Italiana hanno riconosciuto il diritto di difesa anche prevedendo la possibilità di garantire l'assistenza di un difensore a chi non ha i mezzi per sostenerne il costo.
La CEDU ha portato nel marzo del 2015, in forza della Legge 11/8/2014, n. 117 del Governo Renzi, al rilascio anticipato, con risarcimento, di un carcerato in Firenze che aveva subito 880 giorni di detenzione inumana e degradante, aprendo la strada per ottenere giustizia ai carcerati in condizioni inumane in Italia.
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