Steve Jobs



Steve Jobs il 5 ottobre 2011 all'età di 56 anni è morto
E' stato il fondatore della Mela, l'uomo che ha creato il marchio ed il simbolo dell'era digitale, presidente - tra l'altro - di Apple .
L'avventura di Jobs è iniziata nel 1976 quando fonda Apple insieme con Steve Wozniak e Ronald Wayne.
Jobs è noto per avere introdotto al grande pubblico il primo personal computer dotato di mouse (Apple Lisa) e per alcuni prodotti di successo come Macintosh, iMac, iPod, iPhone e iPad.
È stato tra i primi a intuire la potenzialità del mouse e dell'interfaccia grafica basata sull'impiego di icone e di finestre per menu a tendina.
Jobs è stato classificato primo tra i 25 uomini d'affari più potenti per il 2007 da Fortune e persona dell'anno 2010 dal Financial Times.

Di seguito riportiamo una sua frase del celebre discorso di Steve Jobs, per non nascondere i propri talenti sotto terra … ... ...

"Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."

Quello presentato sopra è il culmine del discorso che Steve Jobs fece a Stanford il 12 giugno del 2005, un manifesto e un addio per alcuni aspetti: rappresenta un faro per molti giovani innovatori.
Il centro del suo discorso, il famoso appello è diventato un motto, un'esortazione a non sprecare la propria vita, a viverla con pienezza.

Stay hungry, Stay Foolish - Siate Affamati, Siate Folli fa tornare alla memoria la parabola dei talenti (Mt 25, 14-30) con la quale il Signore esorta a non seppellire i nostri talenti, ma a farli fruttare, prima che ci vengano tolti.
Certo Jobs non è stato un santo, ma è stato certamente un uomo che ha creduto fermamente nelle proprie capacità per realizzare il sogno che aveva immaginato: l'innovazione tecnologica.

Mt 25, 14-30
Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». «Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo». Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».


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